Fondo Attilio Rossi
Il Fondo Rossi ha una consistenza di 5236 volumi , in prevalenza opere monografiche e periodici relativi alla storia dell'arte, all'archeologia, al costume popolare, al folklore, materie che riflettono gli interessi di studio e lavoro del donatore. Attilio Rossi, nato a Castel Madama nel 1875, fu dirigente presso la Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti dove espletò importanti incarichi, quale direttore della Regia Calcografia e direttore di Villa d'Este; fu anche autore di articoli di carattere storico artistico e di piccole monografie su Tivoli e Villa D'Este.
Nel testamento - datato 26 febbraio 1960 - espresse la volontà di lasciare all'Istituto di Archeologia e Storia dell'Arte e alla Biblioteca i volumi conservati nella casa di Castel Madama. Alla sua morte, avvenuta nel 1966, il lascito fu accettato e pervenne in dono alla Biblioteca, dove fu conservato nella sua integrità e contrassegnato con la collocazione Dono Rossi seguita da un numero progressivo per formato.
Oltre ai volumi relativi alle materie di più specifico interesse per la specializzazione della Biblioteca, va segnalata nel fondo la presenza di un vasto settore di opere letterarie: classici greci e latini in edizioni antiche, alcuni testi di letteratura tedesca ed inglese, molti di letteratura italiana ed ancor più francese.
Attilio Rossi, raffinato bibliofilo, sceglieva con cura e amore i volumi della sua biblioteca privata: edizioni pregiate, riccamente illustrate, copie in perfetto stato di conservazione dalle eleganti legature. Sono da segnalare ad esempio una preziosa edizione illustrata del XVI secolo delle Metamorfosi di Ovidio, tre edizioni arricchite da rami o xilografie dello Orlando Furioso, uno splendido esemplare della Gerusalemme liberata di torquato Tasso illustrata da Gianbattista Piazzetta in cui i rami sembrano appena usciti dal torchio.
Inoltre si ricorda un piccolo settore di opere di letteratura francese costituito da edizioni illustrate dell'Ottocento e dei primi decenni del Novecento: edizioni di lusso a tiratura limitata, illustrate da professionisti della decorazione del libro (Grandville, Brunelleschi, Nielsen...), probabilmente acquistate da Attilio Rossi nel suo soggiorno parigino degli anni 1930-1938, durante il quale fu sicuramente a contatto con gli ambienti culturali della capitale francese.